Nata a Stoccolma nel 1974, Sofia Fernandez Stenström ha trascorso la sua infanzia tra la Svezia e la Spagna, una dualità che ha fatto emergere il suo interesse per la fotografia come necessità di comunicare i contrasti e la ricerca di identità.
Dopo aver studiato arte a Londra ed essere diventata madre, ha iniziato a sviluppare la sua fotografia, esplorando il proprio corpo e catturando così la risposta emotiva.
“La fotografia deve essere sentita, non letta o spiegata” è l’idea su cui Sofia basa il suo lavoro: un atto intimo tra lei e la modella, in cui entrambe si aprono l’una all’altra e le loro emozioni si riflettono. Nel processo, le due donne si tolgono le maschere e scrostano delicatamente gli strati di pelle per arrivare all’interno. Il risultato è che le immagini hanno una forte femminilità e nascondono la connessione astratta tra l’una e l’altra. Un’unione sottile che si spezza al contatto e che non può essere compresa a parole.